Torta secca di Carpenedolo De.Co.

Torta secca di Carpenedolo, una ricetta senza ricetta

La torta secca di Carpenedolo è un dolce rustico, duro e secco. Con il passare dei giorni però diventa friabile.

La forma deve essere ben precisa (così come indicato dal disciplinare): un rettangolo di 4 x 8 cm.

Gli ingredienti principali sono:

  • Farina bianca;
  • Farina gialla fine;
  • Zucchero;
  • Burro o strutto;
  • Mandorle;
  • Sale.

Regole precise per le dosi non ce ne sono, perciò ogni aspirante pasticcere può dare libero sfogo alla propria fantasia. Di conseguenza, ogni torta presenterà la medesima forma, ma avrà caratteristiche uniche sia estetiche che di gusto.

Anche sul procedimento niente istruzioni “classiche”, ma indicazioni generiche. Per la realizzazione procedere dunque setacciando le farine con zucchero e sale. Nel frattempo, far sciogliere il burro a bagnomaria e poi aggiungerlo al composto. Tritare le mandorle grossolanamente ed aggiungerle ai precedenti ingredienti.

Versare l’impasto nella teglia foderata con la carta da forno premendo leggermente dal centro ai lati per dare una forma omogenea alla torta.

Infornare a 160 gradi per 50 minuti.

Una volta tolta dal forno, lasciare raffreddare e tagliare a pezzetti non regolari.

Casalinga, tradizionale e semplice.

Carpenedolo, comune di tradizioni uniche

Nuovo giorno, nuova ricetta (ma senza ricetta).

Rimaniamo ancora una volta nel territorio della bassa bresciana per conoscere un dolce della tradizione. Si tratta della torta secca di Carpenedolo che, per certi versi, ricorda la sbrisolona mantovana (tenendo ben presente anche la vicinanza geografica dei due paesi). Ognuna di queste due ricette mantiene però i suoi segreti tramandati di generazione in generazione. Non c’è famiglia nel paese a metà tra Brescia, Cremona e Mantova dove la torta secca non sia stata preparata in casa almeno una volta sotto i consigli rivelati a voce bassa dalla nonna.

Ma torniamo al dolce in questione, decisamente legato alla territorialità. Proprio per questo motivo, la Denominazione Comunale di origine, ottenuta nel 2014, si propone come obiettivo di uniformare il prodotto per renderlo riconoscibile al maggior numero di persone. Ecco perché possiamo trovare parecchi locali del posto dove provarla; ve ne indichiamo due storici:

  1. Pasticceria La Carpenedolese;
  2. Pasticceria caffè Pozzi.

Ogni anno ad agosto, si tiene la fiera di San Bartolomeo dove le protagoniste sono le eccellenze culinarie di Carpenendolo: la torta secca e il malfatto, anche lui patrimonio De.C.O. L’intera comunità in quei giorni rivolge la propria attenzione alle particolarità che contraddistinguono le ricette locali e le bellezze artistiche.