Gnocchi di Gottolengo De.Co.
Gnocchi di Gottolengo, ricchezza della bassa bresciana
Torniamo nella terra della bassa bresciana per la quarta ed ultima ricetta made in Gottolengo. Parliamo oggi di un prodotto che a Brescia è amato da molte persone, dai piccoli ai grandi. Sicuramente gli gnocchi si legano al territorio di Gottolengo per la tradizionale coltivazione della patata, altra Denominazione Comunale di origine.
C’era una volta gli gnocchi di Gottolengo…
Le prime ricette con protagonisti gli gnocchi paiono esser state pubblicate nella seconda metà del Cinquecento da Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi, due “chef stellati” del Rinascimento. I “maccaroni detti gnocchi” sono fatti di farina, acqua bollente, uova e pan grattato. L’impasto veniva poi passato “su il rovescio della gratugia”, proprio come si fa ancora oggi con gli gnocchi di patate. Già a quel tempo il condimento prevedeva burro e formaggio; la modernità ha aggiunto tra le possibilità il pomodoro o condimenti a base di formaggi o carni di selvaggina (per altre zone del bresciano). Ancora oggi la preparazione è la medesima se non per l’aumento del numero dei tuorli al fine di rendere l’impasto più compatto. La patata venne inserita nella composizione nel Settecento, ma il cambiamento “entrò in vigore” solamente nel 1891 quando Pellegrino Artusi, scrittore e gastronomo italiano, descrisse e propose la ricetta con i tuberi.
La patata è un evergreen
Gli gnocchi De.C.O. di Gottolengo sono un prodotto a base di patata lessata, ingrediente che li caratterizza. Farina, acqua e sale sono gli altri tre ingredienti fondamentali. Preparato l’impasto, gli gnocchi si buttano in acqua salata bollente e si aspetta ad estrarli fino a quando non salgono a galla; a quel punto andranno scolati e conditi per poi essere serviti ancora fumanti.
Le due accortezze da tener presente durante la preparazione degli gnocchi sono le seguenti:
- Il tempo di cottura delle patate a vapore è direttamente proporzionale al peso delle stesse;
- Le patate devono essere sbucciate ancora calde.
Pronti con le mani in pasta?