Caicc de Bré De.Co.
Di che piatto stiamo parlando?
Meglio conosciuti come ravioli di Breno, i Caicc de Bré sono un piatto della tradizione camuna che dal 2005 sono riconosciuti come De.C.O. della provincia di Brescia. È un raviolo ripieno di pasta alta che in passato costituiva il pasto principale cucinata nei giorni di festa e nel periodo pasquale. La versione conosciuta oggi è stata formalizzata negli anni Ottanta da Giacomo Ducoli, storico ristoratore. Nel volume “Cucina camuna” la ricetta dei “Caicc” viene associata alla polenta, accompagnata da formaggi di malga e burro fuso.
Carta e penna per segnare la ricetta
Il ripieno tradizionale per 6/7 persone è composto da:
- 300 grammi di biete cotte e ben strizzate;
- 150 grammi di salame, sia cotto che crudo;
- 100 grammi d Bologna;
- 150 grammi di bollito magro;
- 150 grammi di arrosto di maiale;
- 50 grammi di formaggio nostrano e reggiano;
- 150 grammi di noci;
- 30 grammi di amaretti;
- uno spicchio di aglio;
- un cucchiaio di prezzemolo;
- due o tre cucchiai di pane grattugiato;
- noce moscata a piacere;
- sale e pepe quanto basta;
- uva sultanina (facoltativa).
Passare per due volte tutti gli ingredienti nel tritacarne con lo stampo a fori piccoli al fine di ottenere un impasto molto omogeneo. Preparare la pasta con uova e farina e tirarla non troppo sottile, data la grandezza del ripieno. Con lo stampo tondo tagliare i ravioli. In una scodella rompere un uovo aggiungere un cucchiaio di farina e un goccio di latte. Sbattere molto bene e spalmare i tondi; questa operazione permette ai lembi di pasta di aderire perfettamente così da non staccarsi e far fuoriuscire il ripieno durante la cottura. In ogni tondo mettere il ripieno e pressare bene le parti che si devono unire. Condire con formaggio nostrano o reggiano in quantità abbondante, burro fuso e salvia.
Alcuni dettagli sui Caicc de Bré
I caicc de Bré possono essere congelati e utilizzati in un secondo momento. Come si può notare è una ricetta con ingredienti di uso comune proprio perché i nostri antenati non potevano contare sulla disponibilità di materie prime che invece troviamo reperibili ogni giorno adesso. Il tocco in più al piatto è dato sicuramente da una fervida fantasia nell’aumentare l’uso di uno piuttosto che un altro ingrediente per sbilanciare i sapori verso le preferenze del palato dei commensali.
Oggi li potete gustare al Bistrot Domenighini (https://www.bistrotdomenighini.it/) in una versione moderna e rivisitata, ma se preferite la tradizione in toto potete andare alla Trattoria La Taverna (da verificare).
Siete curiosi di provarli?